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Percorsi tra
paesaggi in pietra in Puglia
Percorrendo
le strade di Puglia non è raro imbattersi in costruzioni
in pietra utilizzate un tempo come abitazioni rurali, ripari
stagionali, ricoveri per gli animali, o per gli attrezzi del
lavoro dei campi. Erette con i massi presenti nel territorio
roccioso, sono esempi perfetti di architettura spontanea,
realizzati dagli abitanti secondo quanto appreso per tradizione
e solo con parziali concessioni alla modernità. I più celebri
tra questi fabbricati sono i trulli, presenti in tutta la
valle d'itria e con una particolare concentrazione nella
cittadina di Alberobello. Si tratta di caratteristiche case
contadine, interamente costruite in pietra calcarea locale senza
l'utilizzo di malta o cemento, con i muri imbiancati a calce
dove si aprono una sola porta e piccole finestre. Il tetto, di
forma conica, è costruito da un doppio strato di lastre di
pietra incastonate tra loro, chiamate chianche o chiancarelle.
Sopra il tetto s'innalza il pinancolo sempre in pietra, dal
significato apotropaico legato alle credenze al mondo
contadino:come le iscrizioni in calce o in cenere bianca
tracciate sulle pietra della copertura, serve ad allontanare
dalle case sfortuna e malocchio, Sotto i trulli sono scavate
cantine e cisterne per la raccolta delle acque piovane.
Spostandoci nella Murgia barese in quella tarantina, nelle terre assolate
della Capitanata come tra gli uliveti del Salento corrono
migliaia di chilometri di muretti a secco, una ragnatela di
pietra che delimita i campi e racchiude le proprietà protegge i
coltivi e traccia antichi sentieri, Un patrimonio antico,
costruito dall'uomo,addossando pietre le une sulle altre
vantando i sapienti incastri di forme e dimensioni che si fonde
con i paesaggi stesso diventando uno dei suoi elementi
peculiari. nel 2018 l'arte dei muretti a secco è stata
dichiarata dall' Unesco Patrimonio Culturale Immateriale, come
elemento transnazionale che accomuna otto Paesi europei.
Come i muretti anche le pagghiare sono tradizionali
costruzioni di pietra on intonacate, tipiche della campagne
salentine, per vedere le quali bisogna spostarsi più a sud in
direzione di Lecce , anche se di dimensioni minori, Con base
circolare costruiti con ruvidi massi, innalzano nei campi la
solitaria sagoma a tronco di cono, rivide e grezze; parte
integrante del muro sono alcuni massi sporgenti, posizionati
come gradini di una solida scala, che consente il rapido accesso
al tetto nel caso di danni da riparare. Erano utilizzati - e a
volte lo sono ancora- come depositi di attrezzi, ricoveri per
animali e rifugi per gli uomini nelle ore in cui il sole è più
alto. Più a sud, lungo la fascia costiera, del basso Salento si
riconoscono caseddhe e lamie piccole costruzioni rustiche
in pietra a pianta quadrangolare, più stabili perchè utilizzati
come abitazioni stagionali da contadini e pastori. Spesso
imbiancate a calce le prime hanno una copertura a spiovente con
tegole in terracotta, mentre le secondes sono caratterizzate da
un volte a botte composta da blocchi in pietra tufacea e da un
ampio terrazzo adatto a far essiccare fichi, pomodori e legumi
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