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Taranto, il museo archoelogico della Magnia Grecia

Con la sistemazione, nel 1952, il Museo archeologico di Taranto presento' una grande novita': 'il Salone degli Ori'. Questo e' stato un grande veicolo di promozione della citta' dei due mari (Taranto) e della sua cultura. Inoltre ha conservato un dettagliato approfondimento delle tecniche in uso nelle oreficerie magno-greche di Taranto e un'analisi e una visione piu' approfondita dell'economia e della societa' ai tempi della Magna Grecia.

Gran parte della collezione dei gioielli di Taranto e' stata realizzata nel periodo che va' dal IV al I secolo a.C. In particolare tra i gioielli provenienti di Taranto, sono notevoli i diademi a lamina d'oro imitanti foglie di alloro o di quercia, numerose collanine, anelli con castoni fissi o girevoli, bracciali e orecchini dalle forme piu' varie, spesso lavorate in filigrana con figurine di cigni o di colombe, testine di mori, protomi leonine.

Mentre tra gli altri gruppi di preziosi, il piu' ricco e' quello proveniente da un ipogeo gentilizio di Canosa, di cui e' assai pregevole il coperchio di un portagioie in argento, lavorato a sbalzo con una Nereide su un drago marino. Altri complessi di oreficeria, notevoli per bellezza e varieta' delle decorazioni, provengono da Crispiano, Ginosa e Mottola.

Fra gli oggetti in oro ricordiamo una corona formata da 19 gruppi di tre foglie di quercia alternate a ghiande, ottenute a stampo su un'unica lamina, disposte su due lati; gli orecchini a navicella in doppia lamina d'oro; quelli a disco in lamina d'oro con bordi a triangoli granulati e decorazioni costituite da due fili lisci ed uno cordonato intorno ad un granato incastonato al centro.

Non possiamo fare a meno di ricordare, ancora, quell'orecchino in oro con pendente, che raffigura un cigno in pasta vitrea bianca, con il collo piegato in basso a sinistra e con le zampe posate su un abaco in lamina di oro. Fra le collane conservate a Taranto, poi, particolarmente bella e' quella ritrovata in una tomba a Canosa di Puglia, tutta in oro, lunga 33,5 cm. che si presenta come un nastro piatto, saldata su tre giri all'ultimo dei quali e' fissata, mediante anellini, una serie di pendenti realizzati a stampo e che sono composti da 4 globetti di misura decrescente. Oltre agli ori e argenti, una consistente parte del museo di Taranto e' dedicata alle ceramiche, provenienti in gran parte dagli scavi effettuati in citta', spesso per esigenze di costruzioni edili e lavori stradali..

Ma quando parliamo di Taranto non possiamo che parlare del mare, nell'ansa del golfo, il mare e ancora cristallino, grazie al basso tasso di salinilità che rende le acque limpide e trasparenti anche oltre i 10 metri di profondità. Tormentato e affascinato , il litorale orientale regala panorama caraibici: quello occidentale un susseguirsi di spiagge di sabbia chiara che degradano dolcemente, costeggiate da piente che nascondono villaggi residenziali e campeggi, Fra le rare aree attrezzate con ombrelloni e lettini, frequentate in estate dagli stessi tarantini, rimangono ampie spiagge  libere e ancore selvagge, Va infine ricordata l'isola di San Pietro nelle Cheredi, Ma i dntorni sono pieni di borghi marinareschi pieni di fascino e di cultura e non si puo fare una visita specie nel tempo libero facendo escursioni anche a piedi per apprezzare il mare e il suo fascino

 
 
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