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>Ritorno al passato con il Susumaniello un vino d'eccellenza
un vitigno dalla storia antica, quasi per estinto, è tornato in auge grazie a viticoltori lungimiranti, La visita nella loro tenute è un'ottima occasione per conoscere i borghi dell'Alto Salento, come Oria, Ceglie Messapica, Carovigno, Mesagne e Francavilla Fontana
Da semplice gregario in via di estinzione
a protagonista della viticoltura dell'Alto Salento, presente
in particolare in quell'assolata fascia fra i due mari che da Brindisi va verso
la costa ionica, il leccese e la Murgia Tarantina intersecando
borghi carichi di storia come Mesagne, Orla, Francavilla
Fontana Carovigno e i filari ad ad alberello di un'affermata
eccellenza come il primitivo di Manduria: è la recente parabola
La rinascita di un vitigno generoso Questo vitigno pugliese conosciuto anche come "Susumaniello.
La rinascita di un vitigno generoso
Questo vitigno pugliese conosciuto anche
come Somarello nero" deve il nome alla generosa produzione iniziale delle sue piante, i cui grappoli somigliano al carico sovrabbondante pendente dalla schiena di un somaro, di quelli ritratti con sguardo rassegnato nelle vecchie foto in bianco e nero scattate nelle campagne italiane del secolo scorso. Usato per lo più come uva da taglio per la sua capacità di portare colore e potenza tannica ai brend dei corposi rossi salentini, negli anni il Susumaniello aveva perso appeal presso i viticoltori, che avevano iniziato a sostituirlo con vitigni autoctoni più noti ai consumatori come il Primitivo il Negroamaro e la Malvasia
nera.
All'inizio del nuovo millennio gli ettari coltivati si erano
ridotti ad una misera dozzina e la sua storia rischiava i
titoli di coda, La seconda vita del susumaniello si deve
alla tenacia e e all'intuito di alcune cantine alle porte di
Brindisi a seguito di accurate ricerche e sperimentazioni
che hanno portato alla declinazione in rosa e addirittura a
produrre le pregiate bollicine con il metodo classico del
Sumarè portando il Susumaniello in giro per il mondo e
facendolo diventare una chicca della viticoltura salentina. |
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Borghi e castelli
Facendo sosta al borgo di Oria si può ammirare la Porta
degli Ebrei, antico accesso al quartiere che in stretti
vicoli di origine medioevale accoglieva una delle piu antiche comunità ebraiche pugliesi e per un occhiata purtroppo solo esterno all imponente Castello Svevo" gigantesco gioiello di pietra"
secondo la descrizione dello scrittore francese Paul Borget
che dall'alto delle sue torri dominava tuta lal piana
circostante. Quindi lieve sosta presso altri due
borghi storici come Francavilla Fontana e Carovigno.
Nel primo vale la pena di soffermarsi sul centro storico
barocco, magari entrando dalla seicentesca Porta del
Carmina, e da visitare l'imponente Castello Imperiali, fatto
ampliare della prestigiosa casata di originegenovese. A
Carovigno invece vanno visti il cuore medioevale del Rione
Terra e l'arcigno Castello Dentice di Frasso, fondato dai
Normanni e ampliato del Quattro -Cinquecento, con
l'originale bastione a forma di prua che punta verso
l'Adriatico. Prima di rientrare a Brindisi, ultima sosta a
Mesagne, città di origine messapica per camminare tra le
viuzze acciottolate del suo caratteristico centro storico a
forma di cuore e per visitare il possente Castello Normanno
Svevo |
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Info Turistiche:
Info point Brindisi: Via Duomo 20 0831229784:
Info point Francavilla Fontana Via Municipio
4 tel3282821517
Cosa vedere: un museo archeologico, un museo del vino e i resti
della Brindisi romana in un luogo inaspettato:
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Un tuffo nel passato brindisino- A
Francavilla Fontana il Maff Museo Archeologico via municipio
4 Ingresso 3 euro attraverso reperti del Paeoliticoall'età
moderna offre uno spaccato della storia della piana
brindisina fino ad intersecare l'epoca medioevale e le
vicende della casata Imperiali
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Quattro secoli di viticoltura A
Salice Salentino, Il Museo del Vino Piero e Salvatore Leone
di castro. Ingresso 5 euro narra il rapporto del vino
della nobile casata, iniziato nel 1665. Il percorso si snoda
attraverso foto, attrezzi e bottiglie che hanno segnato la
storia della viticoltura salentina.
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A teatro con sorpresa, a
Brindisi sotto il Nuovo Teatro verdi Largo gianni D'errico,
vistole dal pavimento in vetro dei foyer' e
accessibile da Piazzetta Durano, è un importante area
archeologica San Pietro degli Schiavoni, dove nel 244 a,.C i
Romani fondarono la colonia latina di Brindisum
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